Terapia Parodontale di Supporto (SPT): Cos’è, quando e perché è fondamentale per il successo a lungo termine

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Il successo della terapia parodontale non si esaurisce con la risoluzione della fase acuta della malattia. Al contrario, la vera sfida risiede nel mantenimento dei risultati ottenuti nel tempo. È qui che la Terapia Parodontale di Supporto (SPT) emerge come fase indispensabile e continuativa, non opzionale, nel percorso di ogni paziente parodontale. Comprendere a fondo il suo ruolo e saperla implementare efficacemente è cruciale per ogni odontoiatra e igienista dentale.


Cos’è esattamente la Terapia Parodontale di Supporto (SPT)?

La SPT, acronimo di Terapia Parodontale di Supporto, è un programma personalizzato e continuativo di cure professionali e domiciliari. Il suo obiettivo primario è prevenire le recidive parodontali e la progressione della malattia nei pazienti che hanno già ricevuto una terapia parodontale attiva. Non si tratta di una semplice seduta di igiene di routine; a differenza di una detartrasi standard in un paziente sano, la SPT è un vero e proprio protocollo SPT di gestione clinica basato sul rischio, mirato al mantenimento risultati parodontali in un contesto di malattia cronica. Il suo focus è il follow-up parodontite continuo, garantendo che la salute parodontale raggiunta venga preservata nel tempo.


Quando inizia e chi necessita della SPT?

Il timing dell’inizio della SPT è ben definito:

  • Inizia dopo il completamento della terapia parodontale attiva. Questa può aver incluso procedure non chirurgiche (come le levigature radicolari) e/o chirurgiche, seguite da una fase di rivalutazione clinica che confermi la stabilità parodontale e la risoluzione dell’infiammazione acuta.

La tipologia di pazienti che necessita di SPT è chiara:

  • Tutti i pazienti trattati per parodontite, indipendentemente dalla gravità iniziale o dal tipo di terapia ricevuta, necessitano di un programma di SPT per tutta la vita. La parodontite, infatti, è una malattia cronica multifattoriale che richiede un monitoraggio e un controllo costanti.

La frequenza dei richiami parodontali è strettamente personalizzata e si basa su un’attenta valutazione degli indicatori di rischio parodontale individuali, tra cui:

  • Gravità iniziale della malattia.
  • Risposta alla terapia attiva.
  • Presenza di siti residui con tasche profonde o sanguinamento.
  • Controllo della placca del paziente e capacità di mantenere un’efficace igiene domiciliare.
  • Fattori di rischio sistemici (es. diabete, fumo, stress).

I richiami parodontali possono variare da ogni 2-3 mesi per i casi a rischio elevato, a 4-6 mesi per i casi a rischio moderato, fino a richiami annuali per i pazienti a basso rischio e in perfetta stabilità parodontale.


Le componenti chiave di una seduta di SPT efficace

Una seduta di Terapia Parodontale di Supporto è un appuntamento strategico che va ben oltre la semplice detartrasi. Le sue componenti includono:

  • Aggiornamento anamnestico e valutazione del rischio: Revisione dello stato di salute generale, inclusi farmaci, abitudini (fumo, alimentazione) e comparsa di nuove patologie che possano influenzare lo stato parodontale.
  • Esame clinico e parodontale completo: Include il sondaggio parodontale (misurazione delle tasche), la valutazione del sanguinamento al sondaggio, la mobilità dentale, la presenza di placca e tartaro, e l’esame di mucose e tessuti perimplantari. Questo permette di identificare precocemente eventuali siti di recidiva o nuove lesioni.
  • Valutazione dell’igiene orale domiciliare e re-istruzione: Revisione e rinforzo delle tecniche di igiene orale, motivando il paziente e fornendo strumenti e consigli personalizzati per migliorare la compliance del paziente.
  • Rimozione professionale di placca e tartaro sopragengivale e sottogengivale: Utilizzo di strumenti manuali (curette), ultrasonici e air-polishing per una strumentazione mirata in base alle necessità del paziente e alla morfologia delle tasche. L’obiettivo è decontaminare le superfici radicolari e coronali.
  • Lucidatura: Per rendere le superfici dentali lisce e meno ritentive per la placca.
  • Eventuali terapie aggiuntive: Se indicati, possono essere applicati agenti antimicrobici locali o sistemici in siti specifici che mostrano segni di recidiva o non risposta.
  • Pianificazione del richiamo successivo: Sulla base dell’esito della seduta e della valutazione del rischio residuo, viene stabilita la data del prossimo appuntamento di SPT.

Perché la SPT è cruciale? I benefici clinici a lungo termine

La SPT è il pilastro per il mantenimento risultati parodontali e la prevenzione recidive parodontali. I suoi benefici clinici a lungo termine sono inequivocabili:

  • Mantenimento dei risultati ottenuti: Protegge l’investimento (in termini di tempo, costi e impegno) fatto nella terapia attiva, assicurando la conservazione del supporto osseo e gengivale guadagnato.
  • Prevenzione della progressione della malattia o delle recidive: Interrompe il ciclo di distruzione tissutale, impedendo alla parodontite di riattivarsi e causare ulteriori danni.
  • Intercettazione precoce di nuovi siti attivi: Il monitoraggio costante permette di identificare e trattare tempestivamente eventuali infiammazioni localizzate prima che possano evolvere in problemi gravi.
  • Impatto sulla prognosi dei denti: Un programma di SPT ben seguito migliora significativamente la prognosi a lungo termine dei denti, riducendo il rischio di mobilità progressiva e di perdita dentale.

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La corretta impostazione e gestione pazienti parodontali in tutte le sue fasi, inclusa la Terapia Parodontale di Supporto, è una competenza chiave per ogni clinico. Comprendere a fondo la diagnosi, il piano di trattamento (sia non chirurgico che chirurgico) e le tecniche più moderne è il presupposto per un mantenimento efficace e per garantire ai tuoi pazienti la stabilità parodontale nel tempo. Un’eccellente SPT è la dimostrazione di una comprensione profonda della malattia parodontale e della sua gestione a 360°.


Conclusione

La Terapia Parodontale di Supporto (SPT) non è un semplice “richiamo” o una fase opzionale, ma un pilastro ineludibile per il successo parodontale a lungo termine. Per i pazienti, rappresenta la garanzia che gli sforzi fatti per curare la parodontite non verranno vanificati. Per l’odontoiatra e il team, è la dimostrazione di una gestione completa e responsabile della salute orale. Il ruolo attivo dell’odontoiatra e dell’igienista dentale nel personalizzare il protocollo SPT, motivare la compliance del paziente e monitorare costantemente gli indicatori di rischio parodontale è ciò che determina la vera longevità dei risultati.

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